James Dean, Paul Newman, Humphrey Bogart: sono solo alcune delle stelle di Hollywood, che hanno contribuito a rendere iconico lo smoking, capo d’abbigliamento che ha una lunga (e affascinante) storia da raccontare. Nato a Londra, nel 1865 da un sarto d’eccezione, Henry Poole, che lo realizzò su commissione del re Edoardo VII, lo smoking si diffonde prima in Inghilterra, per poi sbarcare in America, dove sarà ribattezzato Tux o Tuxedo.
In questo articolo ripercorriamo la sua storia e offriamo alcuni consigli su come indossarlo e per quali occasioni.
L’evoluzione della vestaglia da camera
Le origini dello smoking risalgono alla metà dell’Ottocento, come evoluzione della vestaglia da camera. Come spiega il termine stesso “smoking”, la veste da camera veniva usata dai gentiluomini nelle stanze per fumatori. Lo scopo era quello di proteggere gli abiti dall’odore di tabacco. L’abitudine al fumo del tabacco dopo i pasti, tipica della cultura turca, si era diffusa in Inghilterra a seguito della Guerra di Crimea.
A trasformare, tuttavia, la vestaglia da camera in abito formale maschile è stato il genio di Henry Poole, già sarto di fiducia di Napoleone I, che all’epoca viveva in esilio a Londra. Proprio per la sua fama di sarto di reali, Poole fu chiamato dal Principe di Galles (in seguito re Edoardo VII) che gli commissionò un lavoro speciale: una giacca da sera, simile alla “giacca da fumo”, ma più corta, per le serate informali nella sua tenuta di campagna di Sandringham.
Da quell’idea nacque qualcosa di molto simile allo smoking attuale. L’abito arriverà poi in America grazie a uomini d’affari che si incontravano in uno dei club più esclusivi di New York, il Tuxedo Club: da qui l’altro nome “tux o tuxedo” con cui è conosciuto il capo.
Smoking: la versione classica
La versione classica dello smoking ha una colorazione nera: viene, infatti, chiamato anche black tie. Si compone di:
- Lana leggera
- Giacca monopetto (con un solo bottone o al massimo due)
- Camicia da abbinare, rigorosamente bianca, con polsini doppi da abbottonare con gemelli. Il colletto della camicia deve avere le punte, allo scopo di favorire il papillon, che deve essere nero o di colore uguale alla giacca.
- Il panciotto, realizzato con la stessa stoffa del papillon, deve essere indossato dal punto vita.
- I pantaloni, con le bande di raso nero sui lati, vanno portati con le bretelle. Lo smoking non prevede l’uso della cintura. Mentre le calze, di cotone o di lana, vanno portate fino al ginocchio.
- Le scarpe, infine, devono essere rigorosamente nere, di pelle e di fattura classica.
Smoking: quando indossarlo?
Lo smoking è l’abito simbolo delle cerimonie formali, eventi di gala, eventi mondani che prevedono tutti un rigoroso protocollo. In genere nell’invito è specificata espressamente l’indicazione di “presentarsi in giacca nera”.
È, per esempio, l’abito indossato dagli attori in occasione di Golden Globes e Oscar, ed è il capo preferito dai gentiluomini per le prime di eventi teatrali di particolare prestigioso.
Più in generale, lo smoking è adatto a tutti i tipi di eventi serali. Una delle regole non scritte del capo di abbigliamento è che può essere indossato “soltanto dopo il tramonto”, in genere dopo le 18.
Vuoi avere altri consigli su cosa indossare in un’occasione speciale? Contattaci e prendi un appuntamento su misura: ti dedicheremo il tempo che meriti, consigliandoti al meglio.
Leggi anche: Il guardaroba del professionista: ecco cosa non può mancare